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POESIE

       LA SAGRA DER FRITTELLO

Er diciannove marzoa Roccantica
ce stà pè San Giuseppe frittellaro,
la"Sagra der Frittello", un gran callaro
che solo a smucinallo è 'na fatica

er cavorfiore, Dio lo benedica
fritto nell'o,jo vero, chiaro, chiaro
(pure si ar giorno d'oggi l'oio è caro),
se squaia in bocca come 'na mollica.

Da ogni paese e borgo lì vicino
la gente viè a magnasse 'stò frittello
e je ce danno un un buon bicchier de vino

se lo magna croccante, scrocchiarello,
tenero, callo callo, genuino,
(quant'è bella 'sta "Sagra der Frittello".

Bartolomeo Rossetti

ROCCANTICA E IL SEMINARIO

Roccantica è chiamato il mio paese;
é posto su in collina e noto assai,
da tutti conosciuto: ormai è palese
Roccantica non si scorda mai.

In questo mio paesino, tanto caro,
nell'agro, ci si trova un Seminario,
fonte di scienza e vita, come un faro,
è ricco di divino luminario.

Nel millenovecentosessantuno,
in un soave giorno di settembre,
nell'aere e nel cuore di ciascuno,
tutto fremea, come chi dono attende.

Papa Giovanni mandato da Gesù,
al noto Seminario ritornava,
non so dire l'emozione che ci fù,
quando a noi commosso raccontava...

Rinominar dei luoghi, delle genti,
ricordi tanto cari ai Roccolani,
parole idelebili e tangenti
andranno a far storia del domani.

All'ombra di una torre noi viviamo,
indomita e superba: è là che resta,
amori e fieri noi Roccolani ne siamo,
essa c'infonde in cor gioisa festa.

Alessandro Coccia

LEGENDA ROCCOLANA

C'era una volta sopra un colle ameno
verdeggiante di faggi secolari
un pugno di antichi casolari
al ciel sereno.

Intorno verso il piano giù a valle
ovunque l'occhio riposava amico
svettava ulivo, piante di fico
e querce gialle.

Revotano quel colle si chiamava
l'abitava gente cattiva troppo
e c'era un uomo brutto e zoppo
che bestemmiava.

Costui aveva per moglie una biondina
dagli occhi azzurri del color del mare
e un bimbo bello nato per amare
la Madonnina.

Un bel giorno la bionda andò al torrente
con un cesto di panni da lavare
intanto continuava a sussurrare
lo Scivolente.

Dal torrente così venne una voce
dicea: "Or Dio punirà la gente
del Revotano che non crede a niente!
Non avrà pace.

Chi di quel colle non avrà mai amato
un giorno tremerà tutta la terra
e per tutti verrà presto la sera
del condannato.

Ma tu ti salvarai col tuo bambino!"
Il giorno del castigo presto venne:
tremò la terra, nulla lasciò indenne
di quel paesino.

Lo Scivolente come per incanto
tra quel fracasso e quella baraonda:
"Corri bionda che la terra si sprofonda!"
dicea intanto.

Grazie così alla sua voce amica
la bionda e il bimbo dalla testa d'oro
fuggirono e fondarono un tesoro
quì, Roccantica.

di anonimo

(Scivolente = torrente che corre rapido)

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